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Ughi (Obiettivo 2016): “Dipendenza non si combatte col distanziometro, la soluzione è il dialogo con gli enti locali”

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ROMA – «L’abuso del gioco è condannabile, ma ‎di certo non può essere combattuto con le distanze di 500 e 1000 metri: l’unica soluzione è coinvolgere attivamente regioni ed enti locali, prevedendo per loro una parte delle risorse provenienti dai giochi». Lo ha spiegato Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, nel corso del convegno “Online retail e betting, l’evoluzione dell’offerta in vista dei nuovi bandi‎”, che si sta svolgendo a Enada Rimini. Il negozio di scommesse «è come una piazza, è un luogo di aggregazione». Il giocatore che frequenta il punto gioco vicino casa «è seguito e controllato dal gestore, che conosce ‎bene i suoi clienti ed è in grado di indirizzarli», mentre il distanziometro crea «le cosiddette Las Vegas del gioco, lontane dai centri abitati, in cui il giocatore è solo un numero e quindi esposto a maggiori rischi». FP/Agipro