11 giugno 2015
ROMA – Restano da chiarire due aspetti non secondari, ma la riforma del settore dei giochi cui il sottosegretario Pier Paolo Baretta sta lavorando da mesi è ormai quasi definita e pronta a partire dal primo gennaio 2016. «Siamo vicini alla soluzione. Abbiamo messo a punto un codice dei giochi che rappresenta un riordino complessivo del settore, che movimenta 80 miliardi di euro l’anno e vale circa 8 miliardi per le casse dello Stato» spiega il sottosegretario in un’intervista a Milano FInanza. Il decreto giochi della delega fiscale, che dovrebbe essere presentato a breve al Consiglio dei Ministri, prevede una riduzione delle slot e una loro razionalizzazione sul territorio, oltre alla tutela della salute: servirà quindi trovare l’accordo con Comuni e regioni per gli aspetti che resteranno di loro competenza, «e bisognerà ridurre al minimo la pubblicità», spiega Baretta. Per quanto riguarda il prelievo fiscale, il Governo vuole invece passare dalla tassazione sul giocato a quella sui ricavi, «prevedendo però una banda di oscillazione per il pay out». Il sottosegretario è ritornato sulla tassa da 500 milioni per i concessionari delle slot prevista dalla legge di stabilità. «L’esperienza del pagamento della prima rata ha reso evidente la necessità di un riconoscimento reciproco tra i soggetti protagonisti della filiera, per questo nella riforma abbiamo previsto un contratto tipo tra concessionari e gestori con l’obiettivo di indicare la strada al mercato», ha concluso.